lunedì 28 maggio 2007

CHOREOGRAPHIC COLLISION............

...Choreographic Collision... Percorso di ricerca coreografica in 5 workshop...
Direzione artistica Ismael Ivo...
Choreographic Collision: 5 workshop dal 23 maggio al 1° luglio

FNASD - Federazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza
Danzavenezia - Associazione Culturale
La Biennale di Venezia - 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea

ELENCO SELEZIONATI AL PROGETTO 2007

Baraga Cristine Sonia (Padova)
Caggio Valentina (Ravenna)
Capecchi Federica Paola (Milano)
Carletti Romina (Bologna)
Dal Corso Elisa (Venezia)
Delle Foglie Marco (Roma)Folegnani Eleonora (Venezia)
Geilhufe Kerstin (Germania)
Manico Davide (Milano)
Miraglia Simona (Caltanissetta)
Mucchi Elisa (Ferrara)
Petracco Roberta (Genova)
Ruggeri Luz Mariela (Argentina)
Scala Alessia (Napoli)
Simeoni Sara (Roma)
Simone Romina (Argentina)
Sintoni Emilia (Bologna)
Valsesia Cristiana (Torino


“Qual è la vera tecnica coreografica? Come si può trasformare in danza il linguaggio del corpo dando vita a un lavoro che si possa dire ‘nuovo’?

Questo progetto si propone di stimolare il pensiero coreografico e di creare un ponte tra le idee artistiche più significative del nostro tempo: dalla performance alla visual art, dall’architettura al linguaggio multimediale.

Come reagisce e risponde lo sguardo di ciascuno alla complessità degli impulsi? La coreografia deve esplorare e acquisire un nuovo vocabolario che permetta ai giovani coreografi di sviluppare un linguaggio creativo autonomo e originale”. (Ismael Ivo)


Il progetto, che vede riuniti Ismael Ivo, Jacopo Godani, Ted Stoffer, Reinhild Hoffmann, Mi Na Yoo, si propone di offrire anche in Italia un’opportunità di crescita e di sperimentazione per coreografi italiani esordienti attraverso un percorso di dialogo, di ricerca, di stimolazione e di confronto con coreografi di fama internazionale e con gli altri operatori culturali e tecnici del 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, sviluppando in particolare il rapporto corpo/memoria - dallo spazio interno del movimento del corpo verso la percezione della sua memoria.

I workshop si svolgeranno dal 23 maggio al 1° luglio 2007 durante i weekend, secondo una modalità di lavoro molto intensa che occuperà l’intero arco delle giornate. Durante ciascun workshop i coreografi potranno svolgere un lavoro di ricerca e di sperimentazione sotto la guida di un coreografo di valore internazionale, di volta in volta designato dal Direttore Artistico. Nelle stesse giornate sarà data loro la possibilità di avere momenti di confronto e dibattito con altre figure professionali che si alterneranno nel corso dello svolgimento del progetto.
Durante il periodo che coinciderà con la programmazione del 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, i coreografi potranno accompagnare l’attività degli workshop con la possibilità di assistere ad alcune prove e agli spettacoli in programmazione del Festival.




Calendario dei workshop:

Ismael Ivo & Lutz Gregor 23-24-25-26-27 Maggio
Jacopo Godani 1-2-3 Giugno
Ted Stoffer 8-9-10 Giugno
Reinild Hoffmann 22-23-24 Giugno
Mi Na Yoo 29-30 Giugno - 1 Luglio

Per informazioni
www.fnasd.it
www.labiennale.org
Tel. +39 041 978211 - Fax +39 041 5212901
choreo.collision@alice.it-

Regolamento(il termine di presentazione della domanda di ammissione è scaduto l'8 aprile 2007)

giovedì 17 maggio 2007

"metafisica sotterranea"

Venerdì 18, sabato 19 e Domenica 20 Maggio ore 12 e ore 18

Lanificio 25 e Alessia Scala presentano per
Maggio dei monumenti 2007

“metafisica sotterranea”

Una performance di danza liberamente ispirata ai sottosuoli napoletani

con
Gabriel Beddoes, Ornella Iuorio, Sara Stornaiuolo, Francesca Sapio, Nicola Campanelli

Se nel sottosuolo vivessi, sarei più sensibile, i miei pensieri non si affollerebbero, respirerei dalle viscere della terra…

intricati lochi, zeppi di corridoi, cunicoli e porte, simbolo dell’inconscio e dell’ignoto…..… luoghi di confine tra il sacro e il profano, “itinerari misteriosi dell’aldilà..da percorrrere ..per poi scoprire l’illuminazione di una nuova vita..”

immaginando di esserci, di odorarne le cavità, esserne rapiti, di soffocare nel buio pesto e di imbattersi in strane creature.

Danze succedono e si succedono……
la geografia fisica del Lanificio 25 fa da scenario a questi percorsi dove danzatori, attori e spettatori, tra sfide e tentazioni, si percepiscono e interagiscono.


Regia/Coreografia Alessia Scala
Suoni e musiche dal vivo di Giacomo Avanza e Matteo Olivari.


ORARI VISITE
mattino ore 10
pomeriggio ore 16
la visita durerà due ora incluso la performance finale nello spazio

NFO E PRENOTAZIONI
L'appuntamento sarà all'interno del Lanificio 25 in Piazza Enrico de Nicola, 46
La prenotazione è obbligatoria anche via e mail almeno un giorno prima
Per la partecipazione è necessaria la tessera arci (10 euro)
Per chi possiede la tessera l'ingresso è di 5 euro
tel 081 6582915 – 081 19568994
www.cra.na.it - lanificio25@cra.na.it



N.B. la performance implicherà un coinvolgimento del pubblico visitante.

lunedì 14 maggio 2007

Sima Belmar, danzatrice/giornalista americana ha intervistato alcuni danzatori.....

frammenti di questa intervista ad Alessia Scala saranno pubblicati a breve su un suo articolo..........

10 Aprile 2007


SIMA:perchè sei tornata in Italia dopo le tue esperienze nella comunità di danza all’estero?

ALESSIA:Il ritorno in Italia, a Napoli, non è stato premeditato. Forse storie personali in via di conclusione, cambiamenti, un ciclo di studi terminato, un po’ di pile da ricaricare. Le cose si sono succedute l’una all’altra; situazioni, contingenze, stati d’animo si sono alternati e contrastati per parecchio tempo. Da Londra a Napoli c’è un abisso di differenze. E non c’è in effetti un solo motivo in particolare. Il perché reale non l’ho mai capito e nemmeno potuto schematizzare ed enucleare. La permanenza a Londra ha significato una trasformazione radicale, una crescita umana, artistica, professionale, che eventualmente mi ha riportato ad un punto di partenza “originario”, come se un ciclo si fosse chiuso. Io sento di essere cresciuta a Londra e non a Napoli, cresciuta nel senso di sbocciare. Cresciuta anche in modo caotico, assorbendo come una spugna esperienze. Quando la spugna era pregna non potevo far altro che rilasciare il fluido delle cose acquisite e mescolarle alle mie perse radici. Prima di prendere impegni più vincolanti però e giungere ad un compromesso con me stessa e con la città(in inglese c’è un termine più gradevole: “committment”), sono schizzata via tante altre volte senza meta e destinazione. Ho persino viaggiato con un circo di strada in bicicletta, senza sapere dove questo mi portasse, purchè fuori da Napoli e dalla situazione di danza che, dopo il primo impatto piacevole ed eccitante (ricordo appunto l’esperienza con il collettivo Dock 11), dopo questa parentesi insomma, trovavo lo scenario alquanto deprimente, scoraggiante, decadente, a volte ostile.
La mia “affezione da esterofilia” mi ha arricchito anche se il mio senso di non appartenenza mi spaventava. Ad un certo punto ho realizzato profondamente che non volevo sentirmi né emigrata, né straniera nella mia città. Sentivo la necessità di ricrearmi dei punti di riferimento e un luogo rifugio, se non altro una base dove svuotare il sacco delle esperienze accumulate, accatastate dentro di me.
E’da circa un anno che comincio a sentirmi più radicata o per lo meno “radico il mio senso di non appartenenza”.
Ora la spinta a restare è il gran lavoro che sento di fare, il vedere materializzati i progetti, i quali rischiavano di restare inconclusi a causa dei continui spostamenti. Fuori c’è tutto e di meglio ma anche questa città può diventare un polo di attrazione. Quello che mi interessa è far crescere le cose, me stessa, crescere con le persone, condividere, in lingua madre (!), seppur con periodici sconfinamenti, le mie esperienze e idee. Resto di una cosa convinta che se non fossi stata fuori me ne sarei pentita e sono soddisfatta delle scelte che ho fatto e delle tappe che via via si delineano sul percorso, un percorso che sento continuamente in progress e senza punti di arrivo, a volte, nella sua apertura, senza via di scampo. Aver sperimentato altro, fuori di me e fuori dalle mie mura, mi ha riportato come una risacca sulla spiaggia da dove partii, forse ora naufraga nella mia terra.

SIMA:come vedi l'Italia per l'arte contemporanea in generale e la danza contemporanea specificamente, paragonata a dove lavoravi come danzatrice all' estero?


ALESSIA:I diversi tipi di esperienza che ho avuto all’estero come danzatrice e performer hanno provocato un’ esplosione di creatività che evidentemente era latente e soffocata. La differenza principale è che all’estero ci sono più opportunità, stimoli, sicuramente girano più soldi, una rete più consistente, più obiettivi esterni e quindi si è più proiettati verso fuori. C’è possibilità di intravedere un futuro e respiri……un senso di prospettiva che ti fa viaggiare in avanti e con velocità. C’è il gusto e il piacere di sentirsi dei professionisti in quello che hai scelto, una scelta che ti ripaga, il gusto di essere positivi, di guardare in alto. Non è che la fortuna arrivi tra capo e collo e io sento sempre di averle dovute costruire le cose sia lì che qui e altrove. Qui c’è quasi paura di puntare un po’ più su, forse perché un “più su” non c’è. Ci sono pochi spazi, ti senti sempre fuori luogo, tutti sgomitano per un buco, dai centri sociali alle strutture più organizzate dove devi pagare se usi lo spazio per le tue prove, anche se lì ci lavori. Tutti cercano di sopravvivere e tutti si danno un gran da fare anche perché se aspetti che arrivino le cose da fare esse non piomberanno mai dal nulla. Qui nessuno è più grande di un altro , o più ricco da offrirti lavoro, è tutto sempre una mediazione, un compromesso che genera un paludaio pesante. C’è la tendenza alle repressione anche autoindotta, eppure se vuoi proporre qualcosa è molto semplice a Napoli, poiché resta ancora una città molto anarchica, senza regole rigide. Anzi devi crearle da te le opportunità, cercarle, alimentarle, e sviluppi un’emancipazione artistica polisemantica, nel senso che ti ritrovi ad essere tante cose insieme ma questo sicuramente avverrebbe dovunque e comunque. La danza contemporanea all’estero abbraccia varie discipline, si contamina e si intreccia alle altre forme artistiche. Il movimento si evolve e si trasforma. In Italia siamo ancora legati al movimento vecchio stampo che non si sa più da dove viene , se dal teatro danza, dalla tecnica cunningham o dalla danza classica. Fuori, il movimento dei danzatori è diverso, sono tutti meno legati alla tecnica forse anche meno virtuosi. Il lavoro del danzatore è riconosciuto e apprezzato, ha un ruolo sociale, anche perchè sostenuto dalle università e da tante istituzioni che supportano le arti. Credo che la danza, riconosciuta come disciplina di studio nelle scuole e università, e quindi nella sua valenza educativa, sia fondamentale per la sua stessa evoluzione e per la sua dimensione artistica.

In Italia in generale respiriamo un clima culturale e politico stagnante, becero, tra l’altro tendente a conservare più che a creare nuove forme e possibilità, che non dà spazio e incentivi ai giovani. La cura e il rispetto per l’arte e la danza, in particolare, sono sfumati. Qui le grandi strutture assomigliano a delle piovre che vogliono inglobarti, più che a offrirti delle concrete opportunità di lavoro e di crescita.
Eppure qualcosa si muove a Napoli. Se tutti cercano di muoversi in una direzione positiva meno centripeta, più proiettata verso l’operare, senza fini meschini, è meglio. Io ci provo; certo a volte preferirei assaporare la placida sensazione di essere mossa da “fuori”, di navigare in un mare di opportunità e di energia in riciclo e ricambio. Ma questo avverrà…..prima o poi………..il movimento cambierà verso e forma….forse nelle generazioni successive.

sabato 12 maggio 2007

LANIFICIO 25 Maggio dei monumenti, 18-19-20 Maggio 2007

Nell'ambito del tema "Il Dio Nilo e 'o munaciello: "misteri isiaci", credenze
popolari, trame e superstizioni arcane." Il Lanificio 25 propone le visite
guidate intorno al tema dei corsi d'acqua sotterranei nei pressi di porta
Capuana.
All'interno dello spazio al termine di ogni visita Alessia Scala presenterà:
“metafisica sotterranea”
performance
Coreografia Alessia Scala
Suoni e musiche dal vivo di Giacomo Avanza e Matteo Olivari.
Se nel sottosuolo vivessi, sarei più sensibile, i miei pensieri non si
affollerebbero, respirerei dalle viscere della terra…
U
na performance di danza liberamente ispirata ai sottosuoli napoletani,
intricati lochi, zeppi di corridoi, cunicoli e porte, simbolo dell’inconscio e
dell’ignoto…..… luoghi di confine tra il sacro e il profano, “itinerari misteriosi
dell’aldilà.. da percorrrere ..per poi scoprire l’illuminazione di una nuova vita..”
immaginando di esserci, di odorarne le cavità, esserne rapiti, di soffocare nel
buio pesto e di imbattersi in strane creature.
D
anze succedono e si succedono in questi antri;
la geografia fisica del Lanificio 25 fa da scenario a questi percorsi dove
danzatori, attori e spettatori, tra sfide e tentazioni, si percepiscono e
interagiscono.